martedì 23 febbraio 2010

ECOLOGIA : Ecosistemi, la nebbia sta sparendo



Pubblico un articolo apparso su Tiscali scienza di cui riporto il link http://notizie.tiscali.it/articoli/scienza/10/02/allarme-ecosistemi-scompare-nebbia.html
Allarme ecosistemi, scompare la nebbia: in Val Padana -35% in venti anniLa nebbia scompare, vittima dei cambiamenti climatici: la Pianura Padana ne regista una riduzione del 30-35% in 20 anni mentre sulle coste statunitensi si è calcolato che ogni giorno è presente tre ore di meno. E si parla di allarme ecosistemi. A dirlo negli Stati Uniti sono stati i ricercatori dell'Università di Berkley che hanno evidenziato come questo cambiamento potrebbe incidere negativamente sul benessere delle foreste. Lo studio, che sarà pubblicato sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences, ha sottolineato come la drastica riduzione della nebbia, accompagnato da un aumento della temperatura media, possa causare ripercussioni negative sulle foreste di sequoie che popolano la costa orientale degli Stati Uniti: la nebbia, riuscendo a prevenire la perdita di acqua dagli alberi, svolgeva un ruolo fondamentale nel mantenimento dell'ecosistema costiero, che adesso si trova in "serio" pericolo.Dalle analisi effettuate lungo la costa orientale degli Stati Uniti è stato evidenziato che, solo nell'ultimo secolo, in estate è stata riscontrata una perdita giornaliera di nebbia di circa tre ore. Un evento questo che i ricercatori ritengono 'pericoloso' per il benessere ambientale: sequoie, animali e piante, non potendo piùcontare sul particolare clima umido delle zone costiere, non riescono a continuare il naturale processo di rigenerazione.Ma il fenomeno è "ben visibile" anche in Europa: in Italia la nebbia è in netta regressione ed è stata calcolata una riduzione del 30-35 per cento negli ultimi 20 anni in Pianura Padana, catalogata, fino agli anni '90, come una delle zone piu' nebbiose del mondo. "Da quell'anno in poi non sono stati più registrati i picchi massimi e i giorni di nebbia si sono notevolmente ridotti anche se gli ultimi due anni hanno fatto registrare un ritorno a una situazione simile agli anni '60-'90", ha raccontato Giampiero Maracchi ordinario di clima tologia all'Università di Firenze. "Il periodo tra gli anni '60 e '90 è stato caratterizzato da valori medi di nebbia molto elevati - ha spiegato Maracchi -mentre poi la media '80-'99 è caratterizzata già da una fase di cambiamento della circolazione atmosferica e del clima".Foreste a rischio - I ricercatori Usa grazie alle informazione su visibilità, vento e temperatura concesse dagli aeroporti, hanno attribuito la causa alla 'notevole' diminuzione, nel corso degli anni, della differenza di temperatura tra costa e interno del Paese. Processo questo che ha implicato, secondo le analisi, un calo del 33% degli eventi nebbiosi. Un esempio del cambiamento è stato registrato tra l' università di Berkley, nella Baia di san Francisco, e la città di Ukiah a nord della California: all'inizio del 20/o secolo si stimava una differenza diurna di temperatura di 17 gradi fahrenheit, mentre oggi sono solamente 11."I dati - ha affermato James A. Johnstone, autore dello studio - supportano l'idea che la nebbia costiera della California del Nord è diminuita in connessione al calo del gradiente di temperatura tra costa e interno. Nonostante sia basso il rischio che le sequoie mature muoiano a titolo definitivo, questo processo può intaccare fortemente il reclutamento di nuovi alberi: andando a cercare altrove acqua, alti tassi di umidità e temperature più fresche - ha concluso Dawson - si avranno effetti sull'attuale gamma di sequoie, piante e degli animali che vivono in questi fragili ecosistemi".I cambiamenti climatici potrebbero avere comunque un effetto positivo "imprevisto": diminuiscono il numero delle vittime della strada. In questo caso non si parla soltanto di nebbia, ma anche di ghiaccio, neve e pioggia. A sostenere questa tesi, comunque supportata dai dati, è uno studio dell'università di Goteborg, che ha esaminato il legame tra strade ghiacciate e incidenti: applicando le previsioni sull'aumento della temperatura è emerso che si potrebbe avere fino al 40% in meno di vittime. Lo studio ha esaminato le condizioni invernali delle strade in alcune zone della Svezia e delle West Midlands, in Gran Bretagna, prendendo in considerazione tutte le situazioni pericolose create dal ghiaccio. Successivamente è stato calcolato quanti giorni in meno di gelate si potrebbero avere se le previsioni sul riscaldamento globale si avvereranno.Proiettate al 2080, le nuove condizioni danno un calo drastico delle giornate con strade gelate, che ad esempio nelle Midlands passerebbero da 69 l'anno a 28. Questo produrrebbe un calo degli incidenti del 43%, e anche una diminuzione della spesa per il mantenimento delle strade del 38%. "Ovviamente questo non vuol dire che si potrebbe guidare come d'estate - spiega Anna Andersson, autrice della ricerca - ma di sicuro le strade ghiacciate sono un fattore di rischio molto alto, che diminuira''.

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